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Travolti da un insolito listino

Ho un balconcino di pietra bianca teso sopra la città.
Lo uso nelle notti d'estate ed in quelle di pioggia.
Quando non ho sonno o soffro l'afa.
O quando semplicemente voglio avere le stelle sopra la testa e il cotto aranciato sotto i piedi, rugoso, come una scorza sbucciata.
L'aria è impolverata e pesante in questo spicchio di mondo, tutto di sotto c'è un canneto di tetti imbardati di paraboliche come grossi conci bianchi, filari di lucine sparute senza ritmo e una scacchiera di strade su cui si muovono le ombre.
Da quassù mi ricordo che la prospettiva con cui guardo le cose è solo l'angolo lungo di una raggiera.
Allora provo a rovesciarmi i pensieri.
E più che pensare che siamo travolti da un insolito listino penso a chi non si appiglia per non lasciarsi trasportare in tutto questo miasma di Giovanne d'Arcore e collezionisti d'Ostia.
Trovarsi un tronco ruvido in mezzo al fiume.








"Io e te 6 Metri Sopra il Cielo"
"Strunz' e' metr' so' tre'"






















































































































































Già.
Forse non è solo tutta colpa della casta.
Forse semplicemente non c'è nessuna casta.
Certi pensieri sono come le sigarette che non fumi più.
E di notte s'acuiscono solo di più, come le vele riempite dal vento.
Francamente non so se siano peggio le scritte sui muri o i lucchetti che corrono sopra i ponti e pesano sui lampioni.

Hevia, Busindree Reel.

5 commenti:

Zdenek | 24 agosto 2011 alle ore 16:25
  

  Un balcone come il tuo dovrebbe essere inserito nel paniere ISTAT.
Quei pochi che rimangono li ristrutturano col piano casa, quando va bene, o li bombardano. 

 
il Russo | 24 agosto 2011 alle ore 18:09
  

  Ma che casta e casta: chi è là rispecchia perfettamente il Paese reale.
Tre metri sotto la merda. 

 
il Russo | 24 agosto 2011 alle ore 19:30
  

  p.s. Ti ho aggiunta nella mia blogroll: benvenuta a bordo! 

 
Gianandrea Ghirri | 25 agosto 2011 alle ore 10:59
  

  "Lorgoglio non serve (ma l'apostrofo sì)" sparge ottimismo sulla nostra possibilità di sopravvivere. 

 
La Scalza | 26 agosto 2011 alle ore 09:31
  

  @Zdè: Seh. Adesso ci mettono gli Ipad.
Il piano casa, uno scempio. Quasi quasi ci fo un post.


@Il Russo: Precisamente. Onoratissima, comunque ;)

@ Gigionaz: Devo dirti che l'ottimismo in questi giorni me l'ha dato anche Pisapia, ritirando il milioncino per il Papa. 

 

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