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Libra

La differenza tra equo e giusto è una nota di violino in fondo al pentagramma.
Un tono che non ti aspetti, un solco di carboncino con cui uno può sporcarsi le dita umide di parole sporche, con cui può confondersi.
Equo vuol dire uguale, giusto vuol dire proporzionato.
Sta a rimarcare che uguale è semplicemente ingiusto.
E che la giustezza concepisce le differenze e non le pangee intere e indiscutibili.
I nostri politici sfoggiano la rozzezza di chi maneggia le vite degli altri con il distacco caratteristico delle cose che non ti riguardano.
Dei fastidi di stagione, delle influenze, delle allergie.
Delle cose che prima o poi sfumano perchè tanto le si sopporta.
Che se si dimenticano le guerre figurarsi le tasse.  
Che non ho ancora capito cosa si deve fare in questo paese per essere banditi visto che si inneggia ancora pure a Mussolini sulla tomba di Predappio.

Come se tutto scivolasse senza aggrapparsi mai a nulla.
E così ti puoi permettere di dire ai tuoi trombettieri verdi che non hai toccato le pensioni, ma in realtà hai buttato un' àncora che tira a fondo tutti quelli che si sono scolarizzati o che hanno osato spendere qualche anno a servire questo obliquo paese.
Devi pagare per aver incurvato la schiena su un libro invece che sotto un padrone, pagare per aver osato credere che un paese è molto di più che la somma delle sue regioni.
In fondo cosa ti aspetti da gente come Calderoli.
Uno che si ritrova a fare il Ministro della semplificazione normativa con una laurea in chirurgia, come se uno facesse il chirurgo con una laurea in legge.
Perchè fondamentalmente con gli evasori se stringi un patto non puoi tradirlo, non puoi tornare indietro, rimangiarti la parola.
Con gli onesti sì.  
Si può.
Ho sempre pesato gli uomini - e le donne - dalla capacità di mantenere la parola.
E' un metro per l'onestà.
Per il valore.
In fondo se dai valore alle parole, la dai anche a ciò che c'è dietro.
O dentro.
E in fondo.
Nelle righe piccole. Quelle che non legge mai nessuno.
Come certi articoli del Wall Street Journal che non ti dice nessuno.
E che devi cercare da te, come le vie d'uscita per girarti la vita.

Per gli astrologi io sono una Libra.
Una che generalmente è equa e giusta.
Non sono nessuna delle due.
Mi basta una punta di spada d'onesta e preferisco sempre che mi si legga negli occhi, più che nella data di nascita.
E invece gli imbrattacarte si concedono di venderci l'odore dell'abolizione delle province salvo nasconderlo in un mucchio di carta alta, nelle pieghe larghe della costituzione.
Manco fossimo cacciatori insonni che annusano l'aria e si accontentano soltanto di inseguire la scia.


Sono tutte scuse, sono tutte storie.
Se vuoi riformare lo fai e se non vuoi riformare allora semplicemente te ne freghi.
E se te ne freghi allora io non ci sto più.
Punto e basta.


Queen, Innuendo.

16 commenti:

il Russo | 31 agosto 2011 alle ore 08:09
  

  Che la parola "equo" in bocca a certa gentaglia fa lo stesso effetto di una bestemmia urlata da un prete dal pulpito. Ma andiamo avanti così, facciamoci del male... 

 
La Scalza | 31 agosto 2011 alle ore 09:45
  

  Io non so più che deve succedere.
Se non cadono manco così, boh. 

 
Gianandrea Ghirri | 31 agosto 2011 alle ore 11:07
  

  Non cadono. E prima del dramma saranno tutti a casa, sotto le coperte. 

 
La Scalza | 31 agosto 2011 alle ore 11:21
  

  Sai che stavolta non sono così convinta?
Non so se è una speranza o una convinzione, ce devo pensà ;) 

 
Zdenek | 31 agosto 2011 alle ore 20:44
  

  Tra Dike e Nemesis, ho sempre preferito la seconda. La benda è roba da circo. 

 
La Scalza | 31 agosto 2011 alle ore 21:46
  

  E cosa ha di male il circo? 

 
Zdenek | 31 agosto 2011 alle ore 21:51
  

  Nun me piace o' circo. Vabbuò? 

 
La Scalza | 31 agosto 2011 alle ore 21:56
  

  Ora sembri 'Nun me piace o' presepio'. 

 
Zdenek | 31 agosto 2011 alle ore 21:58
  

  E tu Lucariello. ROTFL 

 
La Scalza | 31 agosto 2011 alle ore 22:22
  

  No!
Tzè 

 
Zdenek | 31 agosto 2011 alle ore 22:38
  

  L'enteroclisma, LOL.

Vabbuò, aggio capito.
Me mangio prima 'a zuppa 'e latte e poi me ne vado. 

 
La Scalza | 31 agosto 2011 alle ore 22:45
  

  Che permaloso che sei =D
La letterina l'hai fatta? 

 
Zdenek | 31 agosto 2011 alle ore 22:50
  

  Ho avuto una malattia di nervi, guarda la gamba ...
Comunque, ho deciso: quest'anno mi voglio cambiare. 

 
La Scalza | 31 agosto 2011 alle ore 22:55
  

  Immagino che tu l'abbia detto anche a tua maTre.
Che fai ti cambi a' cammisa, 'a maglia e 'e cazettine?
E non lanciarmi piatti! 

 
Zdenek | 31 agosto 2011 alle ore 23:06
  

  E cent'anni pure per zi' 'a scalzina.
Però !! ... con qualche malattia.

ROTFL 

 
La Scalza | 31 agosto 2011 alle ore 23:14
  

  Voglio murì prima.
Metti che divento come il TrotO.
No, no. 

 

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