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La questua di Dio

In punta di penna comincia quel gentiluomo di Severgnini su Twitter.
Quando scoppia un incendio ognuno deve portare il suo buon secchio con l'acqua e contribuire ad addomesticare le fiamme, in fondo la terra che brucia è di tutti.
Perchè - quindi - la Chiesa non dovrebbe far la sua parte?
Passa poco e nel silenzio complice e trasversale della politica i giornali riaprono una vecchia e amara ferita.
Come tutte le buone storie anche per questa serve cominciare dal principio.
C'era una volta una Legge, la 504/92, che regolava l'esenzione dell'Ici sugli immobili
e stabiliva che i luoghi di culto, ma anche fabbricati di terzi ad uso del parroco, o gli oratori (modifica del 2003, governo Berlusconi) siano esentati totalmente dalla tassa.
A questi si aggiungono tutte le proprietà della Santa sede concordate nel 1929 (Patti Lateranensi) e gli eventuali terreni posseduti.
Dov è - dunque - il problema?
Il problema sta nelle strutture cosiddette assistenziali o di ricezione e di 'cura delle anime' tipo le case per ferie dove le suore vengono ricacciate in un angolo e i conventi o i palazzi usati come alberghi e sui quali lo Stato non vede un euro.
E' una fascia sfumata dove si infilano tutte le proprietà commerciali del Papa e che - per la legge - è di dubbia interpretazione perchè è sì di proprietà della curia, ma dovrebbe essere sottoposta ad Ici e Ires, avendo comunque un suo giro d'affari.
E a spiegare come si fa è proprio l'avvocato della Cei, Federico Rossi qui.


Tra l'altro non esiste nessun censimento di questi edifici e quindi risulta complicato anche solo immaginare di stimare il danno erariale.
Non solo.
Nel Novembre 2006 (governo Prodi) furono presentati dai radicali un emendamento e un ordine del giorno per la Finanziaria.
Il primo riguardava la cancellazione dell'esenzione dell'Ici per gli immobili destinati ad uso commerciale di proprietà di soggetti che non perseguono fini di lucro (la Chiesa) terminato con solo 29 favorevoli.
Tra i contrari si contano a parte tutti i ministri attualmente in carica - tranne Paolo Romani che votò a favore - anche la Lega, i panzoni con gli zoccoletti che si fanno il bagno nel Pò e lì si battezzano.
L'odg invece riguardava l'8 per mille*, proponeva che il 10% della somma venisse usato
come pubblicità alla possibilità di scegliere a chi destinarlo, per evitare l'indegno meccanismo del silenzio assenso, a favore, appunto dei prelati.
Non solo. Solamente una minima parte di ciò che la Chiesa incamera dall'8 per mille viene speso per lo stipendio dei preti, una congrua fetta viene usata per finanziare la costruzione di nuove Chiese.
Capiamoci.
L'otto per mille sono tasse nostre che vengono versate alla Chiesa dal silenzio-assenso mentre l'edilizia popolare, per esempio, resta ferma da anni. Mentre noi dobbiamo finanziare la Tav o pseudo investimenti come il ponte sullo stretto.
Un'altra fetta va a quelle associazioni come il Forum delle Famiglie che si occupano di sostenere posizioni antiabortiste (che sono contrarie ad una Legge di Stato, ricordiamolo) o anti-eutanasia o anti-coppiedifatto.
Non finisce qui.
Qualche giorno fa si è conclusa per via consensuale una causa tra il comune di Roma e l' APSA - Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica; la ragioneria del Papa per farla breve - che prevede l'assenso a costruire - in una riserva - cubature per mille appartamenti di Santa Romana Chiesa (s)consacrata.
E mentre io scrivo in Lombardia c'è CL che fa il suo meeting con finanziamento della Regione, quindi pubblico, di tutti, mio, tuo, nostro.
Ovviamento Bagnasco ha fatto sapere che condanna duramente l'evasione fiscale, grande piaga sociale.
Grande, almeno quanto l'ipocrisia di questa gente.


Dai crociati agli scudati.
Viaggio attraverso le croci d'Italia. 
Sulle spalle degli altri.


*i fondi dell'8 per mille dell'IRPEF (imposta sui redditi delle persone fisiche) sono distribuiti tra 7 soggetti (lo Stato e le diverse confessioni religiose che hanno un accordo con lo Stato, non c'è l'islam, ovviamente).

Fonti: Mario Staderini - La seduta è conclusa - Lettura istruttiva


Ho scritto con Guccini e la Vanoni che cantavano Dio è morto.

7 commenti:

Zdenek | 20 agosto 2011 alle ore 11:23
  

  Feltri oggi prova a scrivere "ma quali privilegi, la Chiesa paga le tasse". Argomentando con ospizi ed altre strutture che suppliscono all'assenza dello Stato e che, anzi, meriterebbero più finanziamenti.

Si capisce subito, però, che lo fa perché ieri Filippo Facci aveva scritto il contrario, dimenticandosi di Bettino.

Quanto a Bagnasco,
lui sulle tasse prende la percentuale.
E quindi ... 

 
La Scalza | 20 agosto 2011 alle ore 11:50
  

  Solo lui può sostenere una posizione del genere.

Tipo Belpietro e Sallusti, insomma.

C'è però, un poco sotto, la ricetta anticrisi di Formigoni: le primarie. 

 
Bisonte Pacioso | 20 agosto 2011 alle ore 12:19
  

  Possiamo dire che sono di parte! ma queste sono delle cose imprescindibili tutti devono pagare le tasse nessuno escluso! 

 
Zdenek | 20 agosto 2011 alle ore 18:20
  

  Guardati prima pagina ed editoriale odierni de Il Manifesto.
C'azzeccano col thread. 

 
La Scalza | 20 agosto 2011 alle ore 18:48
  

  Ho un rispetto reverenziale per il titolista del Manifesto.
Oltre che rosico per non averci pensato, ovviamente. 

 
il Russo | 21 agosto 2011 alle ore 00:39
  

  Ma oggettivamente, Scalza, c'è ancora qualcosa da aggiungere? Ha ragione Staderini, da te citato, quando dice che se per un anno l'8 per mille diventasse 4 per mille (contingenza dovuta a crisi) avremmo già risolto un bel pezzetto di manovra: fattibile? In teoria si, in pratica scordiamocelo.
E intanto prepariamoci ai sacrifici.
Noi. 

 
La Scalza | 21 agosto 2011 alle ore 09:26
  

  Verissimo, ma perchè no.
Perchè anche le forze rosse (?) di questo paese te le ritrovi contro a ciò che dovrebbe essere scontato.
Ciò io da Formigoni certi commenti me li aspetto, da chi gli sta a sinistra no.
Perchè questo tipo di proposte partono da un giornalista e non da un politico.
Si lo so, domande retoriche, però ecco, ricordiamo. 

 

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