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Fra Inteso

I precari
sono vittime, io ce l'ho con casta romana.
Privilegiati di cui Roma è piena. Io lavoro per precari veri. La contestatrice? Guadagna 1.800 euro al mese.(by Brunetta with love)
Tradotto: se una guadagna 1800 e/mese non può parlare di precari.
E se uno vuole manifestare contro la pena di morte deve prima crepare.
Se per caso vuoi manifestare proaborto devi aver abortito e se sei un uomo devi farti fare l'utero e impiantartici una bertuccia.
Viva, se no non c'è gusto.
Se manifesti a favore dei gay devi farti penetrare prepotentemente?
Quando il papa parla del matrimonio è perchè sotto la papalina non porta i boxer?
Se il nocciòlo del discorso è una coerenza tra ciò che si dice e ciò che si fa è un principio che vale
per chi si occupa della rappresentanza di una data ragione.
E tra l'altro non è un obbligo, è una scelta d'etica che rende credibile maggiormente chi si occupa di promuovere una causa,
non riguarda minimamente la causa in sè.
Ma c'è differenza tra rappresentanza e rappresentazione.
Siamo liberi di manifestare per quello che ci pare.
E' rappresentazione di una opinione.
La rappresentanza invece è il simbolo col quale una ragione si rende riconoscibile.
Ne è la sintesi.
Per questo è eticamente consigliabile che la sintesi sia coerente con la ragione che supporta, se no la danneggia, esponendosi alle critiche
dei poveracci che usano demolire l'argomentatore perchè non sanno farlo con l'argomento.
Detto questo cosa faceva la signora?
La signora stava manifestando e raccontando la sua situazione che probabilmente non è la condizione del 90% dei precari e non è sicuramente
la peggiore nel mondo dei precari. Quindi?
Questa signora voleva rivolgere una domanda al ministro il quale l'ha invitata a salire sul palco.
In questa situazione la signora è rappresentante nazionale dei precari o è una che manifesta e che vuole fare una
domanda al ministro ed è solo per questo che s'è trovata su un palco?
Il ministro tascabile o chi per lui - non lo facciamo troppo intelligente - sono riusciti a spostare l'asse dalla questione principale:
l'insulto gratuito di un ministro della repubblica ad una categoria di persone che lavorano, tutto questo per farci parlare di
una tizia sconosciuta che non vive da nababba, ma ha colpa di avere un padre rosso.
Poi se qualcuno chiama chi si presta a questi giochetti capre senza senso critico c'è pure gente che si offende.

 Don' Let me be Misundestood, versione dei The Animals,
non quella tamarrata, eh.

2 commenti:

Gianandrea Ghirri | 4 agosto 2011 alle ore 22:05
  

  Non so se i gay penetrano prepotentemente. Ma il concetto è chiaro, e le parole acconce :) 

 
La Scalza | 6 agosto 2011 alle ore 08:25
  

  In effetti hai ragione.
La frase è un filo infelice.
; ) 

 

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