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C'è tempo

La geometria di Roma è regolare, un incedere impietrato di cardi e decumani, di massi rigorosi, di cerchi smezzati in archi nudi ed obelischi allungati come tulipani.
Roma è stesa severa, che sia sole o pioggia, e non ammette i chiaroscuri dei vicoli di Napoli, quelli dei ceppi di Forcella, dove si può nascondere tutto e tutto dimenticarci dentro, pure il dolore.
Via delle Botteghe Oscure è un laccio che contorna  Pigna e S.Angelo,
filo rosso che un giorno era snodato lungo l'Appia e la Salaria, attorno allo Stivale intero.
Che serve uno sforzo di memoria per ricordarsi com'erano, certi comunisti, certi galantuomini belli e feriti, come le rondini cadute per spezzare l'azzurro monotòno del cielo.
E così era Magri.
Quando hai rispetto per la vita ce l'hai di rimando per la morte ed hai anche la percezione squadrata che una cosa è vivere e altra è sopravvivere a sè stessi.
Questo è uno strano paese, tutti vogliono possedere tutto senza poi sapere cosa farsene, per poi vendersi le mutande o le parole per un chilo di successo spacciando per libertà questo baratto, che se fossi libero davvero lo faresti senza niente in cambio.
E se poi qualcuno prende in mano la stoffa della sua vita e decide che è ora di tagliarla senza farci l'orlo scoppia un marasma.
Ognuno decide della propria vita, la maggioranza manco lo sa.
Che è tempo di logge massoniche che scelgono per il mondo, di club che si chiamano come una sottomarca di shampoo e di gente che ammuffisce ogni giorno, da dentro, scavandosi nicchie di nero nell'anima.
C'è chi questo dolore non lo lascia sotto il tappeto indossando un sorriso, lo prende di petto e decide che no, non vuole combattere.
E che sì, c'è chi se ne può pure fregare che non siamo calzini che tocca rimanere puliti e lindi sempre.
Ci si sporca, ci si rompe, ci si arrende.
Ma non è estetico e quindi non va bene.
Che se cominci a diffondere l'ovvietà che puoi decidere tu rischi di svegliare gli zombie viventi che vanno al BTP day, ma si dimenticano di farsi fare lo scontrino in pizzeria, quelli che spendono diecimila euro in fondiarie, ma poi ti chiedono se la fattura la vuoi o no, quelli come Della Valle che dopo una vita passata a fare le scarpe (agli altri) se ne chiama fuori, come uno che mica giocava e mangiava come tutti gli altri, no, quelli che si sono sfilati un attimo prima cambiandosi il maglione e che oggi sono i nostri salvatori della patria.

B. dice che è colpa dei comunisti.
Di quali comunisti verrebbe da chiedere.
Di quelli che oggi si fanno difensori dell'Italia nazione alla faccia della Internazionale, di quelli che tesserano i Renzi e vogliono cacciare i Fassina, di quelli radical chic alla D'Alema con la sua coorte di finanziatori e il titolo vaticano preteso, di quelli sottili alla Fassino che si rallegrano dell'avere una banca.
O di quelli che vanno a morire quando decidono che la propria vita è andata già.
Se lo volete sapere io penso - come al solito, sì - che sia colpa di tutti.
Un paese dove milioni di persone guardano Fiorello e i suoi monologhi da villaggio contro le ingiuste critiche di Merkel e Sarcò, ma poi sono incapaci di presidiare gli alberghi delle curie per fargli pagare - giustamente - l'ICI, dove siamo tutti pronti a dimenticarci dei Welby, degli Englaro, della cittadinanza solo perchè non ci tocca abbastanza come il caso Scazzi.
Perchè se ti tocca davvero poi devi muovere il culo e non conviene, noi ci indignamo solo per le cose che non possiamo cambiare così abbiamo già l'alibi se non ci riusciamo.


L'utero è mio.
Come le mie parole.
E come la mia vita, m
a certe volte è come girare in una stanza senza luce, in una bottega oscura che non è più bottega, ma museo.

C'è un giorno che ci siamo perduti
come smarrire un anello in un prato
e c'era tutto un programma futuro
che non abbiamo avverato.

Fossati, C'è tempo.


4 commenti:

Zdenek | 30 novembre 2011 alle ore 17:06
  

  Prima media, scuola cattolica.

Il preside, un uomo anziano di cui non ricordo le competenze, quando gli capitava di passare in classe e restare da solo con noi era solito dirci, quasi urlando: "Popolaccio!! Schifoso e puzzolente. Siete come la trippa: più la lavi e più puzza".

Non ho mai capito cosa intendesse dire ma col nuovo millennio ho cominciato a fare delle ipotesi. Non è detto che c'avesse tutti i torti. 

 
Gianandrea Ghirri | 30 novembre 2011 alle ore 21:11
  

  Mi rende orgoglioso l'idea che un comunista sia così deciso nel difendere la libertà individuale, nelle cose che contano. Difensore delle libertà individuali che contano, il suo giornale titolava "Lucio in the sky".
With diamonds. 

 
Flo | 2 dicembre 2011 alle ore 00:16
  

  "L'uomo è nato libero e dappertutto è in catene"
Rousseau

"Bella, che ci importa del mondo.
Verremo perdonati,
te lo dico io,
da un bacio sulla bocca
un giorno o l'altro.
Ti sembra tutto gia` visto
Tutto gia` fatto
Tutto quell'avvenire
Gia` avvenuto
Scritto, corretto e interpretato
Da altri meglio che da te..." 

 
Anonimo | 2 dicembre 2011 alle ore 15:01
  

  Bella l'apertura su Roma e Napoli, mi è piaciuta un sacco. 

 

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