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Giochi di parole

Chiudo la porta di casa come si chiude una notte di mare, raccogliendo le buste che i vicini non resistono a lasciare nell'apposita casella, incagliate sul fondo, cocci di stelle spente nell'acqua.
Un pò distratta, un pò come volermela trascinare addosso, la distrazione, come i barboni che si portano sopra la pelle le proprie cose.
Le proprie case.
Mi infilo nel guscio dei titoli dei giornali, che la fontana della vita gorgoglia, che tu la senta oppure no.
E' partita la moda nera della pena esemplare, come se la giustizia non dovesse essere esemplare sempre, ma solo certe volte.
Nessuno ti spiega mai che certe volte, diventano certe opportunità o opportunità certe.
Che giusto ed esemplare non sono sovrapponibili, nè anagrammabili, ma nella confusione del momento magari riesce il gioco di prestigio di far sembrare peste nera un'ombra lunga al tramonto,
riesce l'impensabile e non ti pare neanche vero che la ruota della vita si sia fermata di nuovo accanto a te.

Che se l'esemplare è La Russa, che fascista ce l'ha marchiato in fronte, allora c'è da chiedersi di che esemplare si tratti, faunisticamente parlando.
O Ferrara che a vederlo nelle vecchie foto, corpacciuto e lercio, viene quasi un moto di repulsione spontanea.
Lui, così dissimile da un asciutto bastone, da calzare la legge delle cariche opposte, attrazione affine.
Fatale e come tutte le cose fatali, inconfessabili.
Il re della giungla resta Maroni.
Incantatore di folle verdamare.
Come se un completo blu sartoriale coprisse il passato.
Copre i polpacci, però, e a lui tanto basta per farsi alfiere.
Alfieri, mai.
Parlare a un mezzo è un mezzo per parlare.
E allora uno scranno alto diventa il pulpito perfetto per dimenticare i peccati tuoi e acuire quegli degli altri.
Un dito medio diventa onta insanabile invece che discorso politico.
Una santità smezzata diventa peccato mortale per chi fa' i bagni nel Pò , consacra prati e sconsacra chiese.
Che se gli organizzatori dovranno pagare i danni prodotti dagli infiltrati alle manifestazioni, mettiamo il caso qualcuno vestito di nero sfondi le mura di Pontida, bruciacchi il prato, sfoderi un paio di lampioni dalla crosta dell'asfalto mentre i casacca verde si radunano, i danni li pagano Bossi, il Trota e Calderoli.
E allora sembra quasi un invito a delinquere.
Proclamare l'esigenza di nuove leggi quando si è incapaci di rispettare quelle vigenti.
E verrebbe da chiedersi che se non le rispetti tu, che sei lo Stato, vai a capire perchè lo debba fare io, gonfio di debiti e paura.
In tv continuano a darti particolari su una ragazzina ammazzata, sulla bionda scomparsa, sulle calze della Duchessa di Cornovaglia, sul bebè di Carlà - che oltre al figlio ha cresciuto l'accento - è la massa, la marmaglia, la ciurma di quest'equipaggio è seduta sul pontile a non far niente.
Come nelle Novelle marinaresche di Mastro Castrame di Salgari dove c'era il vecchio malmostoso marinaio che raccontava di malavoglia le sue storie e tutti i mozzi a spaurirsi, ma mai smettere, in una specie di maelström a metà strada tra il terrore e la curiosità selvaggia.
In quelle storie una risata rompeva la tensione e il Capitano del vascello spiegava l'arcano, lui, che i mari li aveva girati per davvero.
Qui, su questo stivale consumato abbiamo i capitani d'industria alla Marchionne.
Filosofi vestiti da grandame.
Quelli che ti dicono che protestare non serve, che l'industria non c'entra con gli operai.
Come dire che la geometria non c'entra con le figure, che i ricchi non c'entrano con i poveri.
E non sa' che ci sono cose che hanno senso solo se esiste il loro opposto.
E che ci sono cose che non si possono comprare e che lui non potrà mai avere.
Che se il rispetto, forse, lo si deve anche ai cani per strada, la stima resta un'altra cosa.

C'è il colosso di Todi.
Vien fuori dal fango più che dalle acque.
Che quando qualcuno dice che non si rifonda mica la vecchia Dc allora vale quanto una conferma.
E se Berlusconi dice che i cattolici sono ancora con lui allora vuol dire che li ha persi davvero.
Che serve sempre accanto qualcuno forte abbastanza da regger la Croce, come a dire che all'arcivescovado e dall'arcivescovengo (Campanile).

Per il decreto sviluppo dopo le vitamine di Brunetta spero abbiano capito tutti che ci sono cure reali.
E che le altre sono solo supposte.


Rem, Nightswimming.

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