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Bomboniere

Cecì n'est pas une banane
Ho inclinazione per le fogge esatte.
E per le radici quadrate.
Forse perchè ho bisogno di non lasciare resti in giro.
Mi infastidisce l'idea di essere ricordata per il resto di una cosa smezzata.
Per un grumo di materia e non per un pensiero, per lo spago srotolato di un ricordo.
Mi piacciono le forme pulite, i piani netti, le superfici capaci d'esser anche brusche restando essenziali, magari infami come gli aghi, magari ruvide al tatto, come le cortecce ombrose delle sequoie.
Detesto - quindi - tutti i soprammobili.
Tutti i gingilli metallici incurvati in forme informi, stelle di Boemia sperticate o quei cani swarovski dalle troppe angolazioni, intabarrate dentro nastri sgargianti.
Un'offesa mortale al cubismo. E alla luce.
E poi detesto le bananità. Con la n, sì.

Che non è questione d'essere banali, c'è da esser proprio banani.
Che per essere banani devi essere banale, più, avere il fastidio del soprammobile.
E così Alfano va' alla conferenza dei Popolari Italia Domani (domani però, oggi non è cosa, soprattutto leggendo il preambolo dello statuto)  gesticolando, racconta ciò che tutti sapevano tranne lui: Berlusconi candidato nel 2013.
La fretta di guardare avanti per correre, che a camminare piano su questa strada sdrucciola si rischia di guardare bene i fossi, le buche, i tombini rialzati dalle piogge.
Titoloni di giornali stupefatti, le tipiche facce teatrali che fa' la gente quando scarta un regalo che s'aspetta.
La nullità d'un servo sciocco che pensa d'esser grande solo per il silenzio assenso del padrone e della sua corte infedele, di rimando.
Dalle vicende che hanno interessato il Partito democratico, anche loro ora non si sentono più primatisti della questione morale e questo è un segnale di democrazia e normalità, dice lui a bocca obliqua, con quel tono fastidioso.
Perchè se l'angolo delle tangenti fa il giro, il mondo è equamente ripartito, mi pare chiaro.
Fatto sta' che il delfino comincia a farsi una trota.
E che la storia del segretario - buona a calmierare gli animi in pena - s'è disfatta come le trame dei tappetti malfatti.

E quindi cosa tocca fare ad Alfano?
La bomboniera, ovviamente.




   The Doors, no me moleste mosquito.

2 commenti:

il Russo | 5 settembre 2011 alle ore 11:13
  

  O la tavoletta del cesso, a essere un filo più sgrezzi come il sottoscritto... 

 
La Scalza | 6 settembre 2011 alle ore 10:21
  

  Si anche ;) 

 

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